I suoi “vicini” sono scomodi e litigiosi, ma la Giordania oltre che uno splendido Paese ricco di storia, paesaggi e tradizioni è anche un luogo sicuro, dove il turista non corre alcun rischio. Lo abbiamo provato noi stessi durante il nostro recentissimo tour, che ha compreso tra le altre destinazioni pure Petra e il deserto del Wadi Rum. Abbiamo fatto parte della rosa dei 450 giornalisti invitati a scoprire di persona quanto le meraviglie locali coincidano con un angolo di mondo dove, per fortuna, guerre e tensioni politiche non sono arrivate. Per 150 di noi, poi, la fortuna di incontrare anche la regina Rania Al Abdullah.
La bellezza che sposa la grazia: Sua Maestà considerata a livello mondiale icona di stile ed eleganza, ha dimostrato di avere a cuore la situazione della Giordania parlando con i giornalisti presenti e non tirandosi indietro al momento di scattare qualche foto o scambiare qualche battuta. “Siamo un popolo pacifico, abbiamo buone relazioni con tutti, perché non dovreste venire a conoscerci?”- ha detto- sottolineando in particolare alla delegazione della stampa italiana (di cui noi facevamo parte) del suo legame con lo Stivale, che adora da sempre.
L’incontro è avvenuto ad Amman, al Museo Reale dell’Automobile (Il Royal Automobile Museum) , tra professionisti provenienti da 26 Paesi del mondo. Tra giornalisti e social media rappresentative in viaggio stampa organizzato dal Ministero del Turismo in collaborazione con il Jordan Tourism Board ( JTB). All’incontro hanno preso parte pure H.E. Nayef Al Fayez, ministro del Turismo e delle Antichità, HE Dr. Abdul Razzaq Arabiyat, direttore generale di JTB, Raja Gargour, direttore della Direzione Patrimonio Reale, e il signor Mohammad Abu Seir, direttore del Museo Reale.
Le bellezze della Giordania, nonostante un fiorente turismo che da decenni l’interessa, restano oggi ancora sottovalutate. Dalla natura all’avventura, dalla cultura alla salute e benessere, fino alla religione. Non c’è settore che non lasci il visitatore senza fiato. La regina Rania ha sottolineato quanto l’ospitalità giordana sia nota ben oltre i confini nazionali e la gente è sempre allegra e calorosa tanto da far sentire “il turista un ospite”, di quelli che vanno rispettati e coccolati in ogni fase del soggiorno.
I viaggiatori sono importanti perché, ha ribadito, sono “i migliori ambasciatori per la tolleranza” e possono contribuire a sfidare gli stereotipi su arabi e musulmani, in particolare durante il momento attuale. Al loro ritorno in patria diventano i “migliori narratori”, che possono incuriosire con le storie delle meravigliose esperienze che hanno vissuto. Tutti possono provare quanto la Giordania resti un paese sicuro, caldo e accogliente.
A fare eco a questo discorso, anche H.E. Al Fayez, il quale ha concluso dicendo che è fondamentale promuovere la Giordania a livello globale, a partire proprio dai media. Un giro da queste parti può comodamente partire da Amman con la compagnia di bandiera Royal Jordanian, i cui voli sono previsti (per volere del gruppo) ad orari comodi, dalla Capitale.