venerdì, 29 Marzo 2024

Francia: innamorarsi di Le Havre, gioiello di architettura e storia

Le Havre ha una storia romantica che ha inizio nel 1517, quando è stato creato il suo porto attorno al quale poi è sorta la città. La prima vocazione del locale scalo era mista ed era legata a scopi sia militari che commerciali, mentre oggi è il cuore pulsante cittadino. Nel tempo, ha conosciuto uno sviluppo coloniale e internazionale, fino a diventare un vero e proprio deposito.

Un porto transatlantico

Chi sognava il Nuovo Mondo vedeva questo luogo come la porta per il paradiso, anche perché collegato a Parigi dalla ferrovia. A partire dal XIX secolo, invece, l’area marina si è trasformata in una stazione balneare, dove hanno iniziato a svilupparsi le attività nautiche. Il passato oggi rivive attraverso alcune dimore come la Casa dell’Armatore, gioiello della fine del XVIII secolo, l’Hotel Dubocage de Bléville del XVII secolo e le abbazie di Freville e di Montvilliers, così come la chiesa di San Martino ad Harfleur.

Un Patrimonio Mondiale in piena rinascita

Dopo tanto splendore, nel 1944 i bombardamenti hanno devastato Le Havre all’80 per cento, segnandone però una successiva e fortunata ricostruzione. Se ne occupò l’Atelier Perret, del “maestro del calcestruzzo” che con il suo staff lavorò per venti anni, creando un complesso architettonico composto da edifici con uno stile riconoscibile e originale. Nel 2005, anche per questo motivo, l’Unesco ha deciso di iscriverla nella lista del suo Patrimonio Mondiale. Per capire meglio come mai sia così peculiare l’aspetto dei palazzi restaurati, basta fare una visita alla Casa del Patrimonio, all’appartamento testimone, vetrina dei designer degli Anni Cinquanta, ma anche a piazza del Municipio e all’Avenue Foch. Bella, inoltre, la chiesa di San Giuseppe con le sue 12.768 vetrate colorate.

Le Havre, città di architetti e culla dell’Impressionismo

La modernità di questa location si ritrova anche nelle opere di Oscar Niemeyer e il Volcan (teatro e biblioteca) e Jean Nouvel e i Bains des docks (complesso acquatico). In più, l’Impressionismo ha lasciato qui la sua impronta indelebile. Nel 1872, Monet ha realizzato infatti la sua visione personale di una mattina nebbiosa sul porto di Le Havre. Da qui nasce “Impressione, levar del sole” , una tela che è l’opera prima dell’arte moderna. Lo stesso vale per il suoi maestro, Boudin che è tornato a Le Havre per perfezionare la tecnica pittorica. Con il porto, la spiaggia e le regate, ha conquistato inoltre Picasso, Sisley e molti altri artisti per secoli.

Il mare, la natura, la cucina e lo shopping

Nella città, famosa stazione nautica e balneare, si pratica periodicamente vela e altri sport acquatici come il kite surf e paddle. La spiaggia si trova a circa ottocento metri dal centro cittadino e ha una lunghezza di due chilometri. Intorno molti sono i bar e i ristoranti che si possono frequentare pure la sera.Di giorno, però, se ne può apprezzare anche l’aspetto green con i Giardini Pensili, che rivivono in un ex fortino militare del XIX secolo riconvertito. Rendono omaggio ai botanici esploratori che da Le Havre partirono per riportare in patria numerose piante rare. Nella baia non mancano, inoltre, diverse serre da collezione e serre di coltura.

La cucina merita un discorso a parte, perché in quest’area il buon vivere è un vero must. Ottimo è il pescato con varietà come sogliole, capesante e astici o la frutta, con la produzione tra gli altri di ottimo sidro. Il mercato del pesce è sicuramente da visitare, specie quello delle Halles Centrales, per assicurarsi i migliori prodotti. E, alla fine, non deve mancare un giro per gli acquisti. I luoghi giusti, in questo senso, sono le piazze di Les Halles e Perret e le vie adiacenti, così come il quartiere St. Vincent e i centri commerciali Coty e Docks Vauban.

Photo Credit: Ufficio Stampa Atout France

About Francesca Spanò

Giornalista, Autrice Televisiva e Travel Writer. Ha iniziato scrivendo per il giornale L'Ora, la Sicilia, il Giornale di Sicilia per poi approdare a Sky, dove si è dedicata principalmente alla ideazione, scrittura e realizzazione di documentari di viaggio. Nel mondo del web è arrivata nel 2009. Da allora è stata blog manager di goolliver.com, mondoviaggiblog.com, viaggifantastici.com. Collabora con il Messaggero Viaggi, Expedia, Travelglobe, Neos Air-Alpitour, Elle, Confidenze e Starbene. Per National Geographic (White Star), è stata tra le autrici del libro "Viaggi nella natura Straordinaria - 53 destinazioni che toccano l'anima" raccontando di Thailandia, Messico e Colombia.

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